• “Era tanto facile seguire i miei impulsi e pentirmene dopo…” (F. Sagan)

    Ti penti mai delle conseguenze dei tuoi comportamenti impulsivi?

    Quando pensiamo generiamo delle emozioni e, viceversa, quando proviamo emozioni generiamo dei pensieri. Emozioni e pensieri comunicano in modo circolare. Sulla base di questa continua interazione, decidiamo come comportarci, anche se non ce ne rendiamo sempre conto. A chi non capita di agire d’impulso (dal latino impellere: in verso e pellere spingere), bypassando, quindi, la mediazione del ragionamento?

    Ci sentiamo poi spesso in colpa se proviamo una certa emozione o sensazione, eppure noi non siamo responsabili di ciò che proviamo, ma delle nostre azioni in base a ciò che proviamo. Non dovremmo considerare, quindi, se un’emozione è “giusta o sbagliata”, perché non possiamo sentirci diversamente da come ci sentiamo a comando.  

    Il tentativo di correggere la sensazione (non mi piace quello che provo), è una richiesta paradossale che facciamo a noi stessi: non ci si può sforzare di cambiare qualcosa che avviene spontaneamente, come un’emozione. Quello che possiamo fare è evitare di agire d’impulso per non dare conferma alla nostra emozione attraverso un determinato comportamento. Questo, poco a poco, smonterà anche l’emozione stessa o, quanto meno, la attenuerà. Attraverso i comportamenti noi diamo conferma alle nostre emozioni. Se una cosa non mi piace la evito, se mi piace la rincorro. In questo modo rinforzo la mia percezione rispetto a quella cosa che mi provocherà una determinata emozione, alimentando un loop che si ripete in automatico. 

    Ciò che conta è come gestiamo e “traduciamo” attraverso le nostre azioni una certa emozione. Un comportamento possiamo sceglierlo, un’emozione no. Quando agiamo in modo impulsivo molto spesso ci ritroviamo a fare i conti con delle spiacevoli conseguenze (che non avevamo considerato, complicandoci ulteriormente le cose).

    Saper gestire le emozioni significa questo: riconoscere quello che provo e accettarlo, evitare di agire impulsivamente in base a come mi sento, ma canalizzare quell’emozione in un modo più costruttivo. A seconda che si tratti della rabbia, della paura, del dolore o del piacere, si possono utilizzare diverse tecniche per imparare a fare questo, evitando così di alimentare quell’impulsività che altrimenti finirà per travolgerci. 

    “È vero che non sei responsabile di quello che sei, ma sei responsabile di quello che fai di ciò che sei.” (J-P. Sartre)