• SAI GESTIRE LE TUE EMOZIONI?


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    Ci capita spesso di vivere delle alterazioni emotive, ovvero di sentire delle sensazioni e/o emozioni fastidiose, come il sentirsi nervosi, agitati, stressati, depressi, ecc. In queste situazioni, il più delle volte, si tende a mettere in atto comportamenti “compensatori”, volti a eliminare il disagio dovuto a quelle emozioni, giustificati dal fatto di sentirsi in quel modo.

    Quante volte ci diciamo, o sentiamo dire “quando sono nervoso, mi accendo una sigaretta”, oppure “quando sono stressata mangio”? 

    Fare qualcosa per compensare un’emozione che non sappiamo gestire è un atteggiamento molto frequente. Alimenta però un meccanismo disfunzionale, che conduce a ripetere quel comportamento ogni volta che si attiva una sensazione o un’emozione di disagio, dando avvio a un’abitudine deleteria che, pian piano, ci intrappola. 

    Ci ritroviamo, in tal modo, dipendenti da quel comportamento che, sul momento funziona perché ha un effetto sedativo rispetto all’emozione dalla quale è scaturito ma, passato l’effetto illusorio e momentaneo, ci si ritrova con quell’emozione non gestita che porta a ripetere in modo coatto sempre la stessa azione (accendere una sigaretta dietro l’altra, mangiare compulsivamente, bere sostanze alcoliche, sono solo gli esempi più frequenti). 

    Alla base di questa tendenza vi è prima l’incapacità di riconoscere le proprie emozioni, poi l’incapacità di gestirle. Il presupposto che ne scaturisce è: sento una sensazione di disagio che non voglio sentire, quindi devo trovare il modo di eliminarla. E si mettono in atto vari tentativi che hanno il fine di scacciare quella sensazione. Siccome sul momento quei tentativi hanno successo, mi illudono di esserci riuscito, li ripeto ogni volta che mi si attiva il disagio. Se mi sento arrabbiato, quindi, il mio autoinganno sarà “mi accendo una sigaretta, così mi calmo” oppure andrò a “sfogarmi” sul cibo. Poi a un certo punto, ci si rende conto che non controlliamo più quel comportamento e, se vogliamo interromperlo, vediamo che non ci riusciamo. E’ come se scattasse in automatico, al di là della nostra volontà. Ne risulta che, molto spesso, non si hanno chiare, più che le idee, le emozioni…

    Ricevo molte richieste di aiuto, ad esempio, per riuscire ad avere un maggior controllo di sé nei confronti del cibo, di solito dopo innumerevoli tentativi di diete risultate fallimentari. Ma finché il cibo viene vissuto come un sedativo o come consolatorio, non si riuscirà a imparare ad avere un corretto rapporto con esso. E questo vale per tutti quei comportamenti dei quali si diventa ostaggi. 

    Fondamentale, in questi casi, è saper riconoscere quale emozione ci spinge a mettere in atto un dato comportamento ed evitare di agire impulsivamente. Questo ci permetterà di imparare a gestire le nostre emozioni e, quindi, ci metterà nella condizione di essere in grado di scegliere quale comportamento sarà più funzionale per noi in quel momento. Che può anche essere accendersi una sigaretta o mangiare un gelato, ma un conto è scegliere di fumare o di magiare per il piacere di farlo, un altro è fumare o mangiare perché “è più forte di me e non ne posso fare a meno!”.

    Imparare a gestire le proprie emozioni significa sia evitare di reprimerle che evitare di metterle in atto impulsivamente, ma accettarle per poi essere in grado di canalizzarle nella giusta strada. Riuscire a fare questo, è il passepartout per vivere la vita nella direzione dei propri desideri.

    “Non dimentichiamo”, ci suggerisce Vincent Van Gogh, “che le piccole emozioni sono i grandi capitani della nostra vita e che obbediamo a loro senza saperlo”. 

    Giovanna Rosciglione